Unavantaluna – Isula Ranni

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Isula Ranni

Il profondo del mare, le nostre radici e il cielo

Vincitori assoluti del Premio Andrea Parodi 2013

 

Roberto Sacchi, Folk Bulletin

“è un lavoro destinato a lasciare un segno ben preciso nel panorama della musica italiana di qualità”

 

Loris Bohm, LineaTrad
“in loro c’è tanto rigore filologico abbinato ad altrettanto furore interpretativo”

 

Ciro De Rosa, BlogFoolk
“la sicilianità musicale assume una portata più ampia, attraverso canzoni, danze e suite strumentali che tratteggiano paesaggi sonori contemporanei, puntano la barra verso territori dell’anima, raccontano storie d’oggi con strumenti antichi”

 

Un lavoro discografico pensato e suonato sulla scorta degli ultimi sette anni di attività concertistica di Unavantaluna. Una raccolta che ricompone e restituisce il percorso e la maturazione della band siciliana.

Isula Ranni – Ritta (dritta, destra)  è un compendio di musiche tradizionali che, in un gioco virtuoso di richiami fra musica e parole, fra “colto” e “popolare”, ricompone l’immaginario culturale di Sicilia in un mosaico tutt’altro che scontato od oleografico.

Isula Ranni – Manca (manca, sinistra) è il risultato della fervida vena compositiva di Unavantaluna, undici brani originali radicati nella cultura musicale siciliana ma di respiro universale.

La recentissima vittoria del Premio Andrea Parodi 2013, dedicato alla World Music, conferma la validità del loro percorso artistico, culminato nell’ultimo e terzo lavoro discografico “Isula Ranni”, contenente il brano Isuli che si aggiudica tre premi in concorso come primo classificato, miglior testo e migliore arrangiamento.

L’interpretazione dei grandi classici “La pampina di l’alivu”, “Mi Votu e mi rivotu”, “Pirati a Palermo” e “Signuruzzu faciti bon tempu” è resa con le sonorità più tipiche del gruppo. Con Unavantaluna il classico ha viaggiato, ha fatto un sogno, si è vestito dei loro suoni, con eleganza e rispetto della tradizione.

“Isuli”, brano che ha vinto il Premio Parodi, racconta una condizione tipica dei siciliani, sempre in bilico fra la partenza e il ritorno, fra la terraferma e il mare, fra il possibile e le possibilità. La musicalità della lingua, la sua poeticità sonora, appassiona all’ascolto al di la  del significato delle parole.

“Cumpari” giocosa e impertinente come un bambino con le ginocchia sbucciate per le strade di viale giostra a Messina.

“Petra Niura” brano scritto con Maria Serena De Masi, è il tratteggio di uno stato d’animo particolare, nel momento in cui si ha l’intuizione che emozioni e sentimenti siano il tramite per una comprensione più’ grande.

“Genti di ‘na vota” è lo specchio fedele della considerazione e il rispetto per la tradizione musicale popolare e per le persone che la tramandano. E’ un omaggio agli anziani e un’assunzione di responsabilità, è una viva nostalgia del presente, è un inno.

“Cala u Suli” è un inno all’amore e alla donna.

E tanti altri brani strumentali.

Hanno collaborato: Ashraf Ahmad Mohamed (darbouka), Elvin Dhimitri (violino), Paolo Modugno (davoul e percussioni), Yannis Vassilos (bouzuki),Gaspare Balsamo (cuntu), Fabrizio Mannino (fisarmonica), Pierluigi Pensabene (sax soprano), Giulia Salsone (chitarra), Nando Citarella (voce), Rocco de Rosa (piano), Rina Mastrototaro (clarinetto).

La grafica è di Guido Gentile. La voce e l’organetto di Sebastiano Ciulla risuonano in Santaluciota.

 

Pietro Cernuto: zampogna a paro, friscaletto, marranzano e voce

Carmelo Cacciola: lauto cretese e voce

Luca Centamore: chitarre

Francesco Salvadore: voce, tamburello

Arnaldo Vacca: percussioni