Unavantaluna
Unavantaluna è l’inizio di un gioco all’interno del quale crescono desideri e speranze.
La storia del nostro gioco è l’inizio di un’avventura e di uno scavalcare con gioia, scherzo e tensione il muro dei pensieri e dei sentimenti.
Noi giochiamo e sappiamo di giocare oltre il puro raziocinio oltre la ragione in questo gioco che ha senso solo in sé.
“I vincitori non sanno quello che perdono”
(Gesualdo Bufalino).
Era di notti… così comincia il cuntu di Giufà, che da sempre apre il nostro concerto. Era il luglio 2004 riuniti a casa di Carmelo, con il primo concerto della nostra breve carriera, in arrivo all’Anfiteatro Quercia del Tasso di Roma; grande entusiasmo ma niente soldi. Per stampare le locandine c’era bisogno del Nome.
Fra le varie proposte prendemmo spunto da un sogno di Luca che, immerso nell’atmosfera giocosa del gruppo, ci raccontò di avere sognato di giocare a “primo monte, secondo re”, una specie di cavallina. Carmelo subito soggiunse “Eh no! A Messina prima di saltare si diceva: “Unu avant’a Luna, due il bue…”
Piacque a tutti. Evocava la strada ma anche la solitudine poetica delle notti in cui ti capita che la sola compagna che hai è la luna.
Due anni più tardi, estate 2006, il master era pronto e questa volta toccava al Titolo. Il nome del gruppo ci sembrò la cosa più naturale per un disco di esordio. Grandi e accese discussioni, come nostro solito e alla fine una considerazione di ordine pratico: pronunciato dai continentali, unuavantaluna evocava atmosfere tra il sardo e il basco e per nulla siciliane e da allora abbiamo perso una ‘u’, unavantaluna, appunto.
Pietro Cernuto: zampogna a paro, friscaletto, marranzano e voce
Carmelo Cacciola: lauto cretese e voce
Luca Centamore: chitarre
Francesco Salvadore: voce, tamburello
Arnaldo Vacca: percussioni